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 incidente a ceredo
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guido

Italy
482 Posts

Posted - 06/10/2008 :  17:56:50  Mostra il Profilo dell'autore  Rispondi citando il messaggio (quote)
""""L'Arena ha scritto:
INCIDENTI SPORTIVI. Due episodi accaduti a Ceredo e a Marciaga hanno portato in ospedale un ragazzino di nove anni e un turista tedesco di 42
Cade dalla roccia, bimbo gravissimo
Resta infortunato anche il fratello sedicenne del bambino: stavano facendo palestra di arrampicata.
Un bambino tedesco di nove anni è ricoverato all’ospedale di Verona in gravissime condizioni a causa di una caduta avvenuta mentre si arrampicava nella palestra di roccia naturale di Ceredo sulla strada che da Lugo porta Fosse.
Oltre al piccolo, è rimasto coinvolto nell’incidente anche il fratello di 16 anni. I genitori dei due, che fanno parte di un gruppo giunto da Kumhausen, erano impegnati anche loro in parete su un’altra via.
Secondo una prima ricostruzione degli uomini del Soccorso alpino di Verona, il bimbo ieri pomeriggio è balzato in aria perchè stava facendo da «sicurezza» al fratello. Il sedicenne ha perso l’appiglio, è precipitato per una decina di metri ed è finito a terra. Il fratellino, invece, è balzato in aria con l’effetto carruccola, come si dice in gergo, a sua volta ha sbattuto la testa contro le rocce, ferendosi gravemente e poi cadendo lentamente a terra. Il piccolo non ha perso subito conoscenza, lamentando un fortissimo dolore alla testa. Poi, però, la situazione si è fatta più grave. È scattato l’allarme, sul posto è giunto un elicottero di Verona Emergenza con a bordo un medico e i tecnici del Soccorso alpino. I sanitari di bordo hanno prestato le prime cure al più piccolo, subito apparso in gravi condizioni che è stato trasportato all’ospedale. I soccorritori hanno stabilizzato il 16enne, al quale sono stati riscontrati, dopo un primo sommario esame, un trauma cranico, la frattura di una caviglia e un sospetto trauma alla colonna vertebrale. Nel tardo pomeriggio, il bimbo è stato portato d’urgenza in sala operatoria dove è iniziato l’intervento, protrattosi fino a tarda sera.
Sempre ieri pomeriggio, un altro turista di 42 anni ha fatto un volo di una decina di metri nella palestra di roccia di Marciaga. Il tedesco ha subito la frattura della scapola ed è stato recuperato anche in questo caso dai volontari del soccorso alpino. «Questi incidenti», spiega Marco Vignola, responsabile di Verona, «sono provocati troppo spesso da inesperienze e ignoranza anche delle più elementari regole dell’alpinismo». Un grave errore anche perchè «nella nostra città ci sono ottime guide alpine che potrebbero insegnare a chi si avvicina a questo sport le regole più elementari per affrontare le scalate anche in palestra».""""
""""""BESTIA HA SCRITTO:
io ho assistito in diretta alla scena,stavo facendo sicura ad un amico a 10 mt di distanza, il bambino piccolo (9 anni e 36 kg. di peso) stava facendo sicura al fratello di 16 anni, ad un certo punto ho sentito un urlo e mi sono girato a guardare: il 16enne e' caduto da circa 18 mt di altezza e quando e' arrivato a circa 6/7 mt da terra il piu' piccolo e' partito come un razzo verso il primo rinvio che su quella via e' a 2,5 mt da terra andando a sbattere violentemente la testa contro la roccia, a quel punto ha mollato il secchiello e il fratello e' precipitato a terra da 3/4 mt di altezza e il piu' piccolo a sua volta e' ricaduto a terra a peso morto rotolando per qualche metro. questa e' la dinamica dell'incidente vista con i miei occhi. abbiamo visto il bambino a terra che dopo un minuto ha incominciato a parlare, e' stato fasciato dai suoi compagni e dopo un po' si e' anche alzato in piedi, abbiamo comunque chiamato l'ambulanza spiegando che non aveva perso conoscenza e che parlava pure. quando e' arrivata l'ambulanza il bimbo ha perso conoscenza e hanno immediatamente chiamato l'elicottero, quando e' arrivato con qualche difficolta' si sono calati (la parete e' molto strapiombante) e il dottore lo ha intubato sul posto, e immobilizzato sulla barella. in quel momento e' arrivato il soccorso alpino che ha aiutato le operazioni di recupero della barella verso l'elicottero e ha portato con un'altra barella il 16enne giu' per l'impervio sentiero verso l'ambulanza. sono rimasto sconvolto dalla velocita' con cui il bimbo e' partito verso la parete quando il fratello e' caduto, sento ancora dentro di me il rumore della craniata, che schifo."""""

un 16-enne che si fa fare sicura con il secchiello da un bambino di 9anni9...con i genitori in zona! Ma che cazzo di testa ha la gente? stenterei quasi a crederci, se non fosse drammaticamente vero....


guido

Italy
482 Posts

Posted - 08/10/2008 :  16:08:51  Mostra il Profilo dell'autore  Rispondi citando il messaggio (quote)
Tonga ha scritto: """""1. il bambino (lukas) sta bene. Oggi ha mangiato da solo e presto lo trasferiranno a Monaco dove abita. È una notizia ancor più bella se si pensa che il trauma commotivo che aveva era del tipo peggiore che potesse capitare.
2. Dato che sabato i soccorsi li ho chiamati io, ho personalmente segnalato al 118 di Verona la necessità di mettere a procedura standard il coinvolgimento del Soccorso Alpino per qualsiasi chiamata di soccorso per la falesia di Ceredo. Spero che lo facciano ma, per essere sicuri, chiunque si trovasse nella necessità di chiamare il 118 da questa falesia, dica all'operatore che è indispensabile il Soccorso Alpino. Scene come quella di sabato, con i soccorritori che ansimano ai primi 3 gradini (gradini!!!) del sentiero non devono più ripetersi.
3. Se si ha il dubbio che l'incidente possa essere grave chiamare l'elicottero senza esitazioni. Il punto in cui può essere calato il personale è lo spuntone di roccia di fronte al tiro "Spigolo del Sole" (settore Ostramandra). In attesa dell'elicottero è meglio tenere il ferito sotto agli strapiombi e non troppo in prossimità della zona di recupero, perché il vento generato dall'elicottero scuote fortemente gli alberi sopra alla falesia e c'è il rischio di caduta sassi. È anche importante ricordarsi di tirare giù le corde dai tiri in prossimità della zona di recupero.
4. Chi invoca le Guide Alpine, come il giornalista ha riportato, dovrebbe sapere che i due bimbi sono figli di una guida alpina di Monaco che non solo li fa scalare insieme nonostante la fortissima differenza di peso, ma non si preoccupa né che portino il casco, né tantomeno di accompagnarli lui stesso, dato che sabato erano con un paio di adulti che si facevano beatamente i cazzi loro in un altro settore.
5. E ultima cosa. Ho sempre l'abitudine di guardare come la gente fa sicura (una mia amica si è fatta male recentemente per colpa di una distrazione di chi l'assicurava). Vi assicuro che sempre, e dico sempre, un buon 80% della gente che scala fa e si fa fare sicura a cazzo. In particolare per quanto riguarda l'assicurazione nei primi 3 spit si vede e si sente di tutto, da quello che "ah, ma lì non si cade" fino a un incredibile "se vola su un tiro così, cambio compagno di scalata". Se dovessi riprendere tutti quelli che sbagliano passerei la giornata a parlare e non a scalare. Prendendomi anche un sacco di parole... E tutto a prescindere dal tipo di attrezzo utilizzato."""""""

a parte il caso particolare (felicitazioni pe il tutto sommato lieto fine...) le altre mi sembrano considerazioni interessanti e valide anche nelle nostre falesie.
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